"Quelli che abbandonano il mondo
non devono essere promossi ad incarichi esterni,
se prima con lungo esercizio di umiltà
non si siano stabilizzati nel disprezzo del mondo stesso.
Infatti deperiscono subito
quei beni che sono fatti conoscere agli uomini
prima del tempo opportuno.
(Qui mundum deserunt,
ad exteriora officia provehi non debent,
nisi per humilitatem diutius
in eiusdem mundi contemptu solidentur.
Citius namque bona depereunt
quae hominibus ante tempus innotescunt)"
Commento morale a Giobbe, II, VIII, 78. Città Nuova Editrice/1, Roma 1992, p.691.
Nessun commento:
Posta un commento