"Gli antichi padri, essendo simili agli alberi da frutto, non soltanto son belli a vedersi, ma sono anche utili per la loro fecondità. Si deve riflettere perciò sulla loro vita, affinché, mentre ammiriamo quanto essa sia rigogliosa nella narrazione storica, scopriamo anche quanto sia feconda nella allegoria (ut cum miramur quae sit viriditas in historia, inveniamus et quanta sit ubertas in allegoria). Infatti mentre gustiamo il profumo delle foglie, scopriamo anche quanto sia dolce il sapore dei frutti (Quatenus cum blandum est quod in foliis redolet, cognoscamus et quam dulce sit quod in fructibus sapit). Si tenga presente però che nessuno dei santi possedeva la grazia della divina adozione senza averla ricevuta dalla conoscenza dell'Unigenito figlio (Nullus quippe supernae adoptionis gratiam habuit, nisi qui hanc per cognitionem Unigeniti accepit)".
Commento morale a Giobbe, V, XXIII, 2. Città Nuova Editrice/3, Roma 1997, p.279.
Nessun commento:
Posta un commento