Papa Gregorio Magno
L'eredità Spirituale di Gregorio Magno "...OGGI "
mercoledì, luglio 02, 2025
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: La super intelligenza medica di Microsoft: «Diagno...
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: La super intelligenza medica di Microsoft: «Diagno...: @ - È arrivato il momento della super intelligenza medica? Mustafa Suleyman, amministratore delegato della divisione intelligenza artificial...
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: La super intelligenza medica di Microsoft: «Diagno...
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: La super intelligenza medica di Microsoft: «Diagno...: @ - È arrivato il momento della super intelligenza medica? Mustafa Suleyman, amministratore delegato della divisione intelligenza artificial...
lunedì, giugno 23, 2025
Khamenei taglia tutti i contatti: è nascosto da quattro giorni. Lite ai vertici sulla risposta agli Usa
@ - L’ayatollah in silenzio nel bunker. Anche Rouhani e Larijani non riescono a raggiungerlo.
Con voce calma e rassicurante, davanti a una folla di fedeli, Ali Khamenei pronuncia: «La mia vita non ha alcun significato. Anche se mi uccideranno, non consideratelo una perdita, finché rimanete saldi ai principi dell’Imam Hussain. Stiamo vincendo questa guerra finché non ci inchiniamo davanti al potere e all’avidità». È un video molto condiviso dai pochi sostenitori del regime che lo postano per dimostrare a chi non ci crede, che il barbuto leader di 86 anni è un uomo coraggioso, pronto a tutto per il suo Paese. Gli oppositori rispondono con centinaia di commenti a tratti ironici, a tratti furiosi. «È così eroico che nemmeno i suoi sanno dove si trovi», scrive una ragazza. «Nascosto sotto terra come i vermi, mentre il popolo viene bombardato e non ha rifugi dove fuggire dalla morte», risponde un uomo.
Il bunker
È quattro giorni che si sono perse le tracce del leader supremo. Si sa che è in un bunker segreto e che con lui c’è la sua famiglia. Si sa che non sta usando alcun dispositivo per comunicare con l’esterno per non essere rintracciato dal nemico. Il New York Times racconta che il religioso avrebbe vietato tutte le comunicazioni elettroniche e parlerebbe con i suoi comandanti tramite un «collaboratore di fiducia» per paura di essere assassinato in stile Hassan Nasrallah. Il secondo fronte della guerra, rappresentato dalle infiltrazioni del Mossad, l’intelligence d’Israele, rende paranoici tutti gli uomini della Repubblica islamica. I media di Stato lanciano un allarme alla popolazione: attenzione al rischio di tracciamento dei cellulari. Spiegano che l’esercito israeliano avrebbe sfruttato il monitoraggio dei telefoni per localizzare gli obiettivi — gli uomini — da eliminare, come gli scienziati nucleari. Questo sarebbe il motivo per cui da giorni l’Iran è isolato e senza Internet. Dicono le autorità di aver staccato la spina «per proteggere gli iraniani». Affermazione messa in dubbio da molti cittadini, il sospetto e la diffidenza degli ayatollah, come sempre, si ritorce contro il popolo: «I checkpoint sono triplicati, così come gli arresti. Hanno appena impiccato un altro ragazzo con l’accusa di essere una spia d’Israele», ci scrive uno studente di Teheran.
Il silenzio
Si è già parlato del fatto che né il presidente cosiddetto moderato Masoud Pezeshkian, né il ministro degli Esteri Abbas Araghchi sono riusciti a mettersi in contatto con l’ayatollah. Questo silenzio sarebbe il motivo per cui venerdì è saltato l’incontro segreto con i funzionari statunitensi a Istanbul. Con il senno di poi, forse l’ultima possibilità che Donald Trump avrebbe potuto dare alla diplomazia, prima di schiacciare il bottone «guerra». Due fonti interne rivelano a un giornale iraniano che anche altre figure di spicco, come l’ex presidente Hassan Rouhani, l’ex presidente del parlamento Ali Larijani e l’ex capo della magistratura Sadegh Larijani, avrebbero provato invano a raggiungere Khamenei. Il Corriere non può confermare autonomamente queste affermazioni, ma se non sono speculazioni o propaganda, confermerebbero un silenzio che rischia di destabilizzare. Anche se, come antidoto alla crisi, negli ultimi giorni l’ayatollah avrebbe indicato tre nomi come suoi successori.
La risposta agli Usa
«Se oggi, davvero, nessuno è in contatto con il leader, è un problema per il regime», racconta al Corriere Saeid Golkar, esperto iraniano e advisor della United Against Nuclear Iran. «Ci sono delle decisioni importanti da prendere. Può intervenire il Consiglio supremo per la sicurezza nazionale, ma di solito è Khamenei a dettare la linea. La leadership sta litigando sulla scelta di come rispondere agli Usa. Gli intransigenti vogliono un atto forte, i tradizionalisti e i riformisti pensano invece sia meglio attendere o optare per un’azione simbolica», come è successo dopo l’uccisione del generale Qasem Soleimani, dove colpirono due basi americane in Iraq ma non ci furono vittime. Sempre sulla stampa iraniana, si legge che in questo momento d’incertezza, c’è chi sta cercando di prendere spazio. Si fa il nome di Ali Larijani, che starebbe giocando la carta del «salvatore dell’Iran», pronto per la scalata, nel caso Khamenei venisse eliminato.
LEGGI ANCHE SULLA GUERRA TRA ISRAELE E IRAN
- I cinque motivi dietro l’attacco di Israele all’Iran: perché adesso?
- Quanti missili ha Teheran e per quanto potrà andare avanti?
- Trump lancia l’attacco Usa, l’Iran: «Conseguenze eterne»
- Trump crea l'acronimo MIGA: «Perché non un cambio di regime?»
- Khamenei taglia tutti i contatti. Lite ai vertici sulla risposta agli Usa
- Nella testa di Netanyahu, dopo l'azione di Trump «Vicini agli obiettivi
- Le bombe Usa hanno davvero azzerato il programma atomico iraniano?
venerdì, giugno 06, 2025
La Banda musicale "Severino Brasilino" di Faleria, ha celebrato la Madonna "Salus Populi Romani" a Roma
@ - La Banda Musicale "Severino Brasilino" di Faleria, sotto la direzione del Maestro Sergio Belardi, ha partecipato il 4 giugno alla memoria liturgica di Santa Maria "Salus Populi Romani" a Roma.
La banda
Questo evento significativo, che si celebra ogni anno sempre il 4 giugno nella Diocesi di Roma, commemora il voto che i romani fecero alla Vergine Maria il 4 giugno 1944 per la salvezza della città durante la Seconda Guerra Mondiale.
La partecipazione della banda è avvenuta su invito del Maestro Giampaolo Lazzeri, Presidente dell'Ambima. Il luogo principale di questa celebrazione è la Basilica di Santa Maria Maggiore, che custodisce la venerata icona della "Salus Populi Romani" e, più recentemente, le spoglie di Sua Santità Papa Francesco. Il Cardinale Vicario ha presieduto la Messa all'interno della basilica.
A seguire, sul sagrato della Basilica, la banda "Severino Brasilino" ha tenuto un magistrale concerto di brani religiosi. La performance ha richiamato una grande folla di fedeli giunti a Roma per il Giubileo e per far visita a Papa Francesco. La banda ha ricevuto applausi entusiasti dai presenti e il Maestro Belardi è stato personalmente complimentato dal Cardinale Vicario per la perfetta esecuzione.
mercoledì, giugno 04, 2025
Siluro di Zuppi sull'8x1000. Il governo: legge di Conte
@ - «Non ci interessano i soldi, ma i poveri». Matteo Maria Zuppi (nella foto), presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, attacca a sorpresa il governo sulla modifica delle attribuzioni dell'8x1000. Zuppi esprime «delusione». Il governo - sottolinea il porporato - ha deciso di «modificare» in modo «unilaterale» tanto le «finalità» quanto le «modalità» dell'8x1000.
Siluro di Zuppi sull'8x1000. Il governo: legge di Conte
Zuppi esprime «delusione». Il governo - sottolinea il porporato - ha deciso di «modificare» in modo «unilaterale» tanto le «finalità» quanto le «modalità» dell'8x1000. L'arcivescovo originario di Roma non ha dubbi: la scelta rompe «la realtà pattizia dell'accordo stesso». E crea «una disparità» che «danneggia» pure «le altre confessioni religiose» che hanno firmato l'intesa. Considerazioni che interessano i rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica. Il problema sollevato dal presidente della Cei è la lotta alla povertà. I fondi dell'8x1000 consentono «di essere vicini alle esigenze delle persone». Risorse che - insiste il porporato italiano - sono una parte importante del nostro sforzo, «per tutti». La partita per il cardinale non è chiusa. Il contenzioso -specifica - può essere risolto. Un po' perché è «il Giubileo della speranza» e un po' perché Zuppi spera che l'esecutivo faccia un passo indietro. Le regole dell'8x1000 - continua - «non possono essere modificate, se non di comune accordo». Il discorso è ampio. La Cei non vuole «privilegi». Poi, certo, la Chiesa è «una madre». E come «certe madri» sono capaci di qualunque sforzo «pur di dare ciò che serve ai propri figli, faremo anche noi così», chiosa. L'ex premier e ora leader d'Iv Matteo Renzi cavalca la battaglia del cardinale appartenente alla Comunità di Sant'Egidio. La convinzione di Renzi è che il governo, con il sottosegretario Alfredo Mantovano in primis, abbia tolto fondi alla Cei per la posizione dei vescovi sui migranti. E prepara l'attacco in Aula sul dl Sicurezza. Il «governo» è «arrogante», tuona l'ex premier. E quello sull'8x1000 è «l'ennesimo colpo di testa Meloni-Mantovano».
Ma il presidente Cei sbaglia bersaglio. La modifica dell'articolo 47 della legge 222/85 è stata introdotta dalla maggioranza parlamentare che ha sostenuto il Conte bis, nel 2019. Con un provvedimento legislativo, i giallorossi hanno inserito la possibilità di scelta diretta - quando si destina l'8x1000 allo Stato - della tipologia a cui è destinato l'intervento. E sempre la stessa maggioranza ha introdotto cinque finalità diverse. Il governo di Giorgia Meloni, invece, ha soltanto inserito una sesta finalità: aiutare le comunità di recupero che si occupano di tossicodipendenze. L'offensiva di Zuppi avviene mentre Palazzo Chigi è impegnato nel bilaterale tra la premier e il presidente francese Emmanuel Macron. Fonti di governo etichettano la polemica come «assurda». C'è una battuta che stempera lo scontro: «Zuppi è un grande conoscitore di testi sacri, meno di questioni fiscali». La quota, del resto, rimane invariata. «Forse - specificano le stesse fonti - il vero motivo dell'irritazione è che abbiamo aggiunto tra le finalità il contrasto alla tossicodipendenza». E ancora: «Con un ragionamento contorto, qualcuno potrebbe dire che certi contribuenti potrebbero essere tentati di non dare i soldi alla Cei visto che già lo Stato si occupa di quella questione». «L'irritazione», insomma, è percepita come assurda. E forse c'è anche un po' d'incredulità: «Non capiamo l' irritazione per la finalità alla lotta alle tossicodipendenze - concludono le fonti di governo - , dovrebbero essere felici. È comunque una finalità sociale e non tipo beni culturali. Come se la Cei non gradisse un eventuale inserimento della voce contrasto alla povertà».
mercoledì, maggio 28, 2025
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: Il capolavoro strategico di Hamas: mentre fingeva ...
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: Il capolavoro strategico di Hamas: mentre fingeva ...: @ - Cosa succede? Come mai l’alleanza atlantica scopre solo ora che in Medio Oriente c’è una guerra orrenda e senza sbocchi? Le stragi d...
martedì, maggio 20, 2025
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: Un professore universitario propone di sospendere ...
Place of Ancient Roman Countryside for European Life - Esarcato Area PARCEL: Un professore universitario propone di sospendere ...: @ - Negli Stati Uniti , come nel nostro Paese, la previdenza sociale è uno dei pilastri del benessere di milioni di anziani. Tuttavia, il s...
Iscriviti a:
Post (Atom)