<Considero che bisogna vigilare con ogni cura affinché colui che è a capo della Chiesa sia puro nei pensieri, esemplare nelle azioni, discreto nel tacere, opportuno nella parola, vicino a ciascuno per la compassione, elevato al di sopra di tutti nella contemplazione unito nell'umiltà con chi opera bene, fermo per lo zelo della giustizia contro i vizi di chi opera male.
Se cerco di approfondire con accurato impegno tutti questi
aspetti, la vastità dei pensieri su ogni punto di vista mi tormenta. Infatti,
come ho detto, bisogna soprattutto curare che chi è a capo della Chiesa sia
puro nei PENSIERI, in quanto nessuna sozzura contamini colui che
ha assunto il compito di purificare le macchie di impurità anche nei cuori
degli altri. Perché è necessario che cerchi di essere pulita la
mano che ha il compito di eliminare il sudiciume, affinché se essa
è sporca e tenta di eliminare il fango, non inquini maggiormente quello che
tocca (ne tacta quaeque deterius inquinet, si sordida
insequens lutum tenet). Per questo è scritto: Purificatevi, voi
che portate i vasi del Signore (Is 52,11)...Un
cuore sacerdotale non segue mai pensieri vaganti, ma si lascia dirigere
solo dalla riflessione (quatenus sacerdotale cor nequaquam
cogitationes fluxae possideant, sed ratio sola constringat)...Il cuore
degli uditori del pastore è penetrato poi meglio da quella parola
che è confermata dalla vita di colui che parla, perché ciò che il
predicatore comanda parlando, se lo mostra con i FATTI ne
aiuta l'imitazione>.
Gregorio Magno, Lettere I, 24: Gregorio a Giovanni di Costantinopoli..., Edizioni Città Nuova, Roma 1996, 148-150).
Nessun commento:
Posta un commento