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sabato, aprile 16, 2022

La doppia croce: il segno di pace di Papa Francesco nella Via Crucis

@ - "Converti al tuo cuore i nostri cuori ribelli, perché impariamo a seguire progetti di pace; porta gli avversari a stringersi la mano, perché gustino il perdono reciproco; disarma la mano alzata del fratello contro il fratello, perché dove c'è l'odio fiorisca la concordia".

© Fornito da Euronews Italiano Papa Francesco durante la Via Crucis. (14.4.2022) Alessandra Tarantino/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved

Con questa preghiera Papa Francesco ha concluso la Via Crucis al Colosseo, la celebrazione più sentita del Venerdì Santo, tornata alla normalità dopo due anni di pandemia. Ma si tratta di una normalità solo sotto il profilo sanitario, perché questa Pasqua è segnata dal suono delle bombe in Ucraina.

Ma il Pontefice insiste nel parlare di "speranza". La stessa che ha portato il Vaticano a confermare la presenza di due donne, due amiche, una ucraina (Irina) e una russa (Albina), infermiere all'Università Campus Bio-Medico di Roma, che hanno portato insieme la croce.
Simbolo di pace.
© Fornito da Euronews Italiano Un momento toccante della "doppia croce". Gregorio Borgia/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved

Ma all'ultimo momento è stata cambiata la meditazione per lasciare spazio al silenzio e alla preghiera, come ha spiegato il portavoce vaticano Matteo Bruni.

La decisione di far portare insieme la croce, alla XIII stazione, ad una donna ucraina e una russa, aveva sollevato la protesta dell'Ambasciata ucraina presso la Santa Sede. Ma anche diversi esponenti della Chiesa in Ucraina non hanno gradito questa scelta e stasera diversi media cattolici ucraini, siti on-line e tv, hanno scelto di non trasmettere la Via Crucis del Papa.

"Il mondo ha scelto, è duro dirlo, ma ha scelto lo schema di Caino e la guerra è mettere in atto il 'cainismo', cioè uccidere il fratello".

Papa Francesco è tornato, dunque, a parlare della guerra in Ucraina, ma anche di tutti i conflitti che in questo momento ci sono nel mondo, in questo Venerdì Santo segnato dal dolore per quanto sta accadendo nel cuore dell'Europa.

Francesco è con il cuore, e con il suo inviato il cardinale Konrad Krajewski, nelle città martiri dell'Ucraina.

La Via Crucis è stata celebrata dall'Elemosiniere, che per la terza volta dall'inizio del conflitto è in Ucraina, a Borodyanka, alle porte di Kiev, dove si sono consumati crimini efferati.

Le stazioni della Via Crucis sono state sostituite con le soste davanti alle vittime civili che sono state trovate dopo il ritiro dell'Armata russa.

Krajewski ha pregato anche a Bucha e a Irpin, accompagnato dal Nunzio apostolico, monsignor Visvaldas Kulbokas, l'unico "ambasciatore" che non ha mai lasciato Kiev ed è rimasto, anche nei giorni più duri per la Capitale, accanto alla gente.

Il Papa ha parlato della guerra in un'intervista con Rai 1 e ha posto, ancora una volta, l'accento sulla corsa agli armamenti.

"Io capisco i governanti che comprano le armi, li capisco, ma non li giustifico. Perché dobbiamo difenderci, perché è lo schema 'cainista' di guerra. Se fosse uno schema di pace,
questo non sarebbe necessario".

Ma il Pontefice non molla: "Il mio augurio è di non perdere la speranza, ma la vera speranza, che non delude, è chiedere la grazia del pianto, ma del pianto di gioia, del pianto di consolazione, il pianto di speranza".

Quotidiani italiani che hanno riportato la foto della Via Crucis in prima pagina

Avvenire: "Via Crucis sul mondo ferito. Nelle meditazioni scritte dalle famiglie, gli appelli per la pace. Il gesto di riconciliazione: insieme una infermiera ucraina e una russa".

Il Messaggero: "Via Crucis, due donne oltre il conflitto. Il messaggio dell'ucraina Irina e della russa Albina davanti a diecimila persone".

La Stampa: "Via Crucis: la scelta tra il bene e il male".

Il Mattino: "La Via Crucis di Irina e Albina: il messaggio di pace del Papa. Due infermiere, una ucraina e una russa, portano insieme la croce".

Il Resto del Carlino-La Nazione: "Via Crucis, l'abbraccio al nemico".

Il Sole 24 Ore: "Dove c'è l'odio deve fiorire la concordia".

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