Parco Archeologico Religioso CELio

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martedì, luglio 11, 2023

SANTA SILVIA Madre di Gregorio Magno

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tenera, affettuosa, premurosissima. E non lasciamoci impressionare se da lei ci separano suppergiù 1500 anni, perché certi valori e certe qualità sono eterni e sempre attuali. Silvia nasce intorno al 520, per alcuni a Roma, per altri a Subiaco o addirittura in Sicilia, in una famiglia di condizioni modeste. Verso i 18 anni va sposa ad un tal Gordiano, membro della gens Anicia: un personaggio in vista con rilevanti cariche pubbliche, un patrimonio più che discreto e una villa meravigliosa al Celio. Non è un’altra versione della storia di Cenerentola, ma la storia di un amore vero e di una profonda intesa spirituale che aiutano la coppia a costruire una famiglia veramente cristiana, illuminata anche dall’esempio delle due sorelle di Gordiano, che vivono in casa una vita ritirata e mortificata, quasi monastica., intessuta di preghiere e di penitenza. Non sappiamo quanti figli ebbero, perché la storia ha conservato solo il ricordo di due figli: il primogenito, Gregorio, che sarà destinato a diventare famoso, e un altro figlio di cui però non conosciamo neppure il nome.

Quel matrimonio funziona egregiamente per più di 30 anni, fino alla morte del marito, databile intorno al 573. I due figli hanno seguito le orme del padre, particolarmente Gregorio, che è diventato funzionario dell’impero bizantino, arrivando a ricoprire la carica di Prefetto di Roma. In cuore conserva però una profonda esigenza di vita spirituale e la segreta aspirazione di dedicarsi completamente alla preghiera e alla meditazione. La morte del padre accelera questa scelta definitiva ed egli trasforma la splendida villa paterna al Celio in un monastero, in cui egli entra per primo come semplice monaco, seguito da molti altri giovani romani.

La scelta di Gregorio fa capire a Silvia che ormai può considerare esaurita la dimensione domestica della sua vita e quasi in punta di piedi, discretamente, si ritira in una località dell’Aventino per potersi dedicare anche lei liberamente alla meditazione e alla preghiera. Ma non dimentica di essere mamma: pensando alla salute gracile del figlio e alla scarsa mensa monastica, con gesto di premura squisita che solo una mamma sa fare, ogni giorno prepara un piatto di legumi freschi o altra verdura del suo orto, per farla recapitare a Gregorio. Che intanto, per volere del papa, è stato ordinato diacono e sta servendo la Chiesa mettendo a frutto la sua vasta esperienza civile ed ecclesiastica, fino a che nel settembre 590 viene eletto papa.

La storia gli attribuirà il titolo di “magno”, la Chiesa lo canonizzerà e noi oggi lo conosciamo e veneriamo come San Gregorio Magno. Sua mamma fa in tempo a vederlo papa, perché muore un paio d’anni dopo. Il culto di Santa Silvia, che nelle varie fasi della sua vita di sposa, mamma e vedova sempre aveva saputo dare a Dio il primo posto, si è andato pian piano affermando nella Chiesa, che ne celebra la memoria il 3 novembre.

 

Le Ragioni del Cammino

Perché il Cammino di Santa Silvia

Si precisa che le “Le Ragioni del Cammino” sono ad experimentum, cioè potrebbero anche in futuro essere modificate, ovviamente rimanendone intatta la sostanza

1

Il C3S è un’associazione per l’approfondimento e l’apologetica della Fede, in particolare è una proposta di “Cammino di Fede” che nasce dal desiderio di “rinnovare” l’Annuncio della Salvezza di Cristo.

2

Il C3S si configura attualmente, da un punto di vista giuridico, come un’associazione culturale e, da un punto di vista spirituale, come una “comunità” o “famiglia spirituale” senza alcuna definizione canonica.

3

L’uso del verbo “rinnovare” non intende il voler fare qualcosa di “nuovo”, bensì “rendere nuovamente nuovo”, cioè rendere nuovamente affascinante e persuasivo l’Annuncio della Salvezza di Cristo, Verbo incarnato incontrabile nella Sua unica Chiesa: Cattolica, Apostolica e Romana.

4

Il C3S è convinto che la Chiesa attraversi una grave crisi e che il faro che debba illuminare la condotta dei cattolici in questo contesto debba essere la fedeltà alla sua Tradizione bimillenaria e al Magistero perenne dei Pontefici Romani. Per queste ragioni il C3S segue come liturgia (propria) quella Tradizionale, ovvero precedente la Riforma liturgica del 1965-69 e precedente lo stato della crisi.

5

A proposito di questa crisi, oggi si constata una mancanza di persuasività dell’Annuncio cristiano, mancanza dovuta prevalentemente a due cause:

5.1

Una riduzione di questo Annuncio ad esclusiva risoluzione di problemi immanenti, dimenticando il destino eterno dell’uomo e quindi la salvezza della sua anima.

5.2

Una riduzione di questo Annuncio ad uno dei tanti possibili.

6

Queste due diffuse “riduzioni” conseguono ad un rifiuto esplicito o implicito dell’integrità della Dottrina di sempre della Chiesa Cattolica, rifiuto che ha avuto e ha come “genitore” il modernismo teologico.

7

L’annuncio cristiano deve invece risolvere queste due “riduzioni”, recuperando la Dottrina di sempre della Chiesa Cattolica, libera da qualsiasi contaminazione modernistica; ma nello stesso tempo deve presentarsi nella sua maniera più vera e persuasiva, recuperando, cioè, la sua costitutiva “armonia”.

8

Il vero significato da dare al termine “armonia” è dato dalla stessa natura di Dio, essendo la Verità da annunciare non un’arbitraria teorizzazione su Dio, ma la Sua stessa Persona, cioè la Sua stessa natura.

9

Dio è l’Essere nella sua pienezza, Essere che è la causa prima, il fondamento di tutto. L’essere ha tre proprietà fondamentali (dette “proprietà trascendentali”), che sono: Il vero, Il buono, Il bello. Dio, in quanto essere assoluto, ha queste tre proprietà in modo altrettanto assoluto. Dunque Dio è Somma VeritàSomma Bontà e Somma Bellezza.

10

Se si pone Dio come Centro e Ragione fondamentale dell’essere cristiano (cosa purtroppo per nulla scontata nel cristianesimo contemporaneo dove molto spesso l’appartenenza a Dio non è “la” ma “una” componente della vita) va da sé che l’Annuncio della salvezza di Cristo debba manifestare e testimoniare Dio nella sua pienezza, cioè come BontàVerità e Bellezza.

11

Pertanto parlare oggi di “rinnovare” l’annuncio cristiano (nel senso di cui abbiamo detto prima) non significa inventare qualcosa di nuovo, ma solo recuperare l’Annuncio nella sua integrità.

12

Ecco il motivo per cui si è pensato a il C3S. Muovendo dall’armonia “sinfonica” dell’essere di Dio, l’adesione a Lui ha bisogno di tre approcci:

La Verità va conosciuta

La Bontà va amata

La Bellezza va gustata

13

Il cristiano, pertanto, deve conoscereamare e gustare il Signore Gesù.

14

Questa affermazione non solo non intende sostituirsi a ciò che da sempre il Catechismo insegna, ovvero che la vocazione di ogni creatura intelligente è quella di conoscere, amare e servire Dio, ma l’approfondisce, soprattutto la contestualizza all’impegno di un cristiano nel nostro tempo. Infatti, “conoscere” sta per Dio va conosciuto, “amare” sta per Dio va amato, “servire” sta per Dio va gustato. Servire Dio vuol dire mettersi alla sua sequela, gustare la sua Presenza, nella Vita dell’Uomo e nella Storia dell’Umanità.

15

Alla Verità va conosciuta corrisponde il Primo Sentiero; alla Bontà va amata il Secondo Sentiero; alla Bellezza va gustata il Terzo Sentiero.

16

Ogni cristiano deve percorrere questi Tre Sentieri. Il percorso deve avvenire in una dinamica di contemporaneità essendoci tra essi differenze di ordine ontologico logico, ma non cronologico.

17

Infatti, ontologicamente, il Sentiero più importante è il Secondo (Preghiera e Vita di Grazia), ma logicamente questo viene dopo, perché si ama solo ciò che si è prima conosciuto.

18

Inoltre, logicamente, non vuol dire cronologicamente, perché spesso si arriva a Dio prima attraverso la preghiera e poi approfondendo la sua conoscenza.

19

Una chiarificazione sul termine “sentiero”. Al punto n.4 si è detto che l’annuncio cristiano ha perso persuasività perché ha subìto un processo d’immanentizzazione, dimenticando che il Signore Gesù è venuto a salvarci principalmente per donarci il Paradiso e che tutta la vita terrena deve essere vissuta nella prospettiva dell’Eternità (da qui la sua vera bellezza e l’unica possibilità per caratterizzarla di vera gioia). Ebbene, la vita è dunque un “pellegrinaggio”, un “cammino”, un sentieroda percorrere. Ecco perché si è preferito utilizzare questo termine.

20

In relazione alla simbologia del “pellegrinaggio” diventa chiaro il significato del logo del C3S. Esso rappresenta tanto dei cavalieri in preghiera prima dell’investitura quanto dei pellegrini prima del viaggio. Condizioni, queste, che stanno a significare tanto l’impegno di servire altruisticamente il prossimo per accompagnarlo sui sentieri della Verità (nella dimensione del cavalierato), quanto della dimensione esistenziale cristiana, che è appunto quella del “cammino” (cioè del pellegrinaggio) verso il Paradiso.

21

Il C3S si offre a tutti, indipendentemente da appartenenze a singoli movimenti o associazioni cattoliche. Ciò perché il C3S vuole essere un servizio da offrire a tutti coloro che vogliono “rinnovare” (nel senso dei nn.1 e 3) l’Annuncio cristiano. Nell’ambito, però, di questo cammino si può fare la scelta di un maggiore impegno e condivisione. Nel qual caso si può diventare “pellegrini del C3S”.

Raduno

La dimensione dell’eterno e il bisogno di Dio

22

Prima di iniziare il Cammino deiTre Sentieri bisogna fare una premessa. Una premessa che chiamiamo “raduno” proprio per utilizzare una terminologia relativa all’esperienza del pellegrinaggio.

23

Questo “raduno” consiste nell’individuare i motivi per iniziare il “viaggio”. Questi motivi sono:

23.1

Il limite: L’uomo, se usa correttamente l’intelligenza, riconosce di essere limitato. Da qui si rende conto che non può essere soluzione a se stesso. Pertanto, nasce in lui un costante ed universale desiderio di “risolvere” il limite. Con questo desiderio si accorge che solo Dio può essere la soluzione.

23.2

Il Significato: L’uomo non solo vive, ma sa di vivere. Da qui il suo ineludibile desiderio di dare un significato al suo esistere. Da qui il suo bisogno di rispondere alle domande di senso: Che significato ha la mia vita? Perché devo soffrire? Perché devo morire? Dio è l’unica possibilità in tal senso, perché solo Dio può dare “ragione” alla vita.

23.3

L’Insoddisfazione: L’uomo vive nella sua vita il dramma tra la grandezza della domanda che porta in sé e la piccolezza della risposta che sperimenta nell’hic et nunc (nel qui e ora). Insomma, avverte che ogni cosa sulla terra non può soddisfarlo, perché porta con sé un desiderio d’infinito.

23.4

L’Attesa: Da tutto questo l’uomo avverte che il presente non lo appaga e vive nell’attesa. Dunque, solo l’Assoluto e il vivere per l’eterno possono conferire un’adeguata risposta che riesca a colmare il cuore. E da tutto questo l’uomo capisce anche un’altra cosa: che vivere nella compagnia dell’Assoluto e della conquista dell’eternità rende più bella e gustosa la vita terrena.

Primo Sentiero: la Verità va conosciuta

Apologetica per dimostrare la verità del Cristianesimo con affidamento a San Giuseppe

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L’uomo verrà giudicato sull’amore. Il primato ontologico è dell’amore. Non si tratta, però, di un amore come puro sentimento emotivo, bensì di un amore che scaturisce dalla conoscenza. Dunque, un amore che sia sempre giudicato dalla Verità.

25

La Verità s’indentifica con Dio e l’esito è prima la conoscenza poi l’abbraccio.

26

Per capire l’importanza del Primo Sentiero bisogna ricordare le parole dell’Apostolo Pietro: “(…)adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi”(1 Pietro 3,15).

27

Nel contesto in cui viviamo, in cui è forte il rischio di relativismo e sincretismo, è urgente far capire quanto il Cattolicesimo, a differenza delle altre religioni, sia indiscutibilmente credibile. Esso non solo ha verità che possono essere dimostrate razionalmente (esistenza, unicità e bontà di Dio), ma anche verità (quelle di Fede), le quali, pur non essendo dimostrabili, sono credibiliCredibilità significa che alla base di un’affermazione ci sono una serie di elementi che rendono più ragionevole il credere che il non credere. Questo è il campo dell’apologetica (teologica, filosofica e storica).

28

Bisogna, pertanto, conoscere le nozioni fondamentali dell’apologetica, per difendersi, difendere e contrattaccare alla luce della collaborazione Ragione e Fede, tenendo presente l’importanza delle opere di misericordia spirituale.

29

Il modello del Primo Sentiero è San Giuseppe, per due motivi:

29.1

Primo: perché San Giuseppe è stato chiamato dalla Provvidenza a custodire Gesù. Dal momento che Gesù è la Verità, ecco dunque che San Giuseppe è il Custode e il Difensore (apologeta) della Verità.

29.2

Secondo, perché San Giuseppe è il modello del vero approccio intellettuale: ha ubbidito a Dio affidandosi totalmente a Lui; dunque, ubbidire e affidarsi alla Verità.

30

Nell’ambito del Primo Sentiero il pellegrino deve assumere un solo impegno (consigliato):

30.1

Compatibilmente con le proprie possibilità (di applicazione e di tempo: quindi mai trascurando il dovere di stato che viene prima di ogni altro), dedicare quotidianamente del tempo (un’ora/mezz’ora) allo studio.

30.1.1

Lo studio deve riguardare come oggetto principale la difesa della Verità cattolica (catechismo, apologetica teologica, storica, filosofica, ecc.), avendo come intenzione principale non quella di orgogliosamente arricchire la propria cultura quanto di poter donare al prossimo, spesso confuso e disorientato, la Verità (la più grande carità è donare la Verità). Dunque, l’esposizione deve sforzarsi di saper coniugare il rigore con la facilità, mai cadendo in un accademismo sterile ed inopportuno.

30.1.2

L’esposizione deve orientarsi in maniera armonica, cercando di non dimenticare mai i tre approcci riguardo la Persona del Signore (i tre sentieri). Insomma bisogna saper parlare tanto all’intelletto quanto al cuore del proprio interlocutore. Far capire non solo la logicità della Verità Cattolica, ma anche la sua bellezza. Ma su questo punto si tornerà tra poco.

Secondo Sentiero: la Bontà va amata

Vita di Grazia, Preghiera e Affidamento alla Madre Celeste

31

Per capire il Secondo Sentiero ci serviamo di un esempio: la luce serve per guardare, senza di essa è impossibile lo sguardo. Se non osserviamo, bisogna prima accendere la luce; se già guardiamo, per poter continuare a vedere, dobbiamo far sì che la luce rimanga accesa. Ecco dunque che la Grazia è fondamentale per iniziare davvero a conoscere Dio, così come è fondamentale per conservare la vera conoscenza di Dio.

32

E’ importante procedere contemporaneamente neiTre Sentieri, soprattutto riguardo il percorrere il Secondo (che dei Tre è quello centrale), perché si può davvero conoscere solo se la mente è illuminata da Dio.

33

Questo Sentiero, proprio perché centrale, dà vita tanto al Primo quanto al Terzo, come il cuore che è in mezzo ai due polmoni, dando vita ad entrambi.

34

A proposito della necessità della Vita di Grazia, bisogna odiare ed eliminare il peccato, perché non si può servire e portare agli altri la Verità se non si vive secondo-Verità. Solo chi ama il Signore può far innamorare del Signore.

35

Proprio perché il primato ontologico è nell’amore, il modello è l’Immacolata come Madre Celeste, Colei che è stata l’Ancella della Verità, che ha amato e ama di più Dio, Colei che ha portato la Verità nel suo grembo. “Celeste” perché Madre del Creatore.

35.1

Maria è la nemica di ogni errore: “porrò inimicizia tra te e la Donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe. Tu le insidierai il calcagno, ma Ella ti schiaccerà la testa.”(Genesi 3, 15)

35.2

Maria è Colei che ha portato veramente nel suo Grembo la Verità, Colei che l’ha cullata e l’ha abbracciata. Chi più di Maria ha amato la Verità?

35.3

Se dunque ci si vuole davvero innamorare e far innamorare della Verità, bisogna andare alla “scuola” di Maria.

36

Nel percorrere questo Sentiero il “bastone” è il Santo Rosario.

37

Nell’ambito del Secondo Sentiero gli impegni minimi (consigliati) del pellegrino sono quattro:

37.1

Recita quotidiana della Preghiera del Pellegrino.

37.2

Preghiere quotidiane del mattino e della sera.

37.3

Meditazione giornaliera (detta “Borraccia”). [1] La “Borraccia” è offerta da Il Cammino dei Tre Sentieri.

37.4

Recita quotidiana del Santo Rosario completo (15 misteri). A riguardo devono essere ricordate le parole di Giuseppe Schryvers:“Il figlio di Maria si sforzerà di non omettere mai la recita del Rosario, siano pure urgenti le sue preoccupazioni. Solo o in compagnia, chiuso nella camera o attraverso le vie della grande città, nel silenzio della solitudine o nel rumore e nel tumulto delle riunioni pubbliche, il figlio di Maria mormora in silenzio l’Ave Maria. So bene che questa preghiera non può fare a meno di essere distratta, ma la Madre non guarda se non alla buona volontà.”

[1] A riguardo è importante almeno leggerla e meditarla una volta. In tal modo si conserva il legame con il C3S, ma nello stesso tempo con essa non si pretende sostituire i contenuti meditativi che ognuno può scegliere per la propria giornata.

Terzo Sentiero: la Bellezza va gustata

Conoscere ed esprimere la Bellezza della Verità Cattolica con affidamento alla Madre dello Splendore

38

La Verità Cattolica non solo è vera, ma è anche bella. Essa non solo appaga l’intelligenza, ma anche il cuore. La Verità Cattolica è una sorta di “cattedrale di cristallo”. “Cattedrale” perché ogni pezzo è al suo posto. Infatti, come si può capire percorrendo il Primo Sentiero, essa ha una sua logica inappuntabile. Nella Verità Cattolica tutto è consequenziale. Ma questa “cattedrale” è anche “di cristallo”, nel senso che è splendente, cioè bella.

39

L’uomo è per la gioia. La gioia non è riducibile ad uno stato d’animo, ma avere un atteggiamento positivo verso la vita.

40

La gioia ha bisogno di due condizioni: la Speranza di un’eternità felice e la conseguente possibilità di dare senso alla sofferenza.

41

Questa Bellezza è l’esito di una constatazione decisiva: solo Cristo, con la Sua Croce, può dare significato e risposta all’avventura umana, perché la felicità non è alternativa alla sofferenza (che è ineliminabile), ma alla disperazione che è l’esito del non-senso.[1]

42

Proprio perché tutto verte sulla Bellezza e quindi sullo splendore della Verità, il modello è l’Immacolata come Madre dello Splendore, Colei che ha generato e ci ha donato la Bellezza-di-tutte-le Bellezze.

43

Nell’ambito del Terzo Sentiero l’impegno (consigliato) del pellegrino è:

43.1

Saper esprimere la gioia che conferisce la vita cristiana. E’ necessario saperla esprimere sforzandosi di mostrarsi sereno, cortese e sempre accogliente nei confronti delle esigenze del prossimo.

43.1.1

Evidentemente non basta la semplice testimonianza personale. Si deve cercare nel proprio apostolato, e nei limiti delle proprie possibilità, di sottolineare la ricerca di senso che è insita nell’uomo e come e quanto questa ricerca trovi risposta solo ed esclusivamente nella Persona di Nostro Signore Gesù Cristo, incontrabile –per Suo volere- nella Chiesa Cattolica, Apostolica e Romana.

[1] Qui gli argomenti sembrano riprendere i contenuti del “Raduno”, ma si specificano meglio nell’ambito della Verità Cattolica.

I Cammini

44

Anche un solo pellegrino può costituire un Cammino (Cammino Locale) nel luogo di residenza. Questo perché il C3S è un servizio che si offre alla comunità a cui si appartiene per far capire come “rinnovare” (nel senso del n.3) l’Annuncio cristiano.

45

Referente di ogni Cammino è una Guida, detta Guida Locale.

46

La Guida Locale è il pellegrino da cui ha inizio il Cammino Locale, a meno che non si decida volontariamente di cedere questo incarico ad altro pellegrino.

47

La Guida Locale può essere un laico (uomo o donna), o anche un presbitero, un religioso o una religiosa.

48

Le Guide Locali devono fare riferimento alla Guida Nazionale, in merito ai percorsi da seguire negli incontri di formazione e anche in merito alle iniziative da organizzare con il proprio Cammino.

49

Il Cammino Locale gode di ampia autonomia (organizzativa ed economica[1]). Ovviamente per quanto riguarda le attività, la Guida (Guida Locale) del Cammino Locale deve concordare con la Guida Nazionale.

50

Ogni gruppo locale viene chiamato Cammino dei Tre Sentieri di… (indicando la località).

51

Gli incontri del Cammino Locale possono tenersi a frequenza settimanale, quindicinale o anche mensile, a seconda delle disponibilità dei singoli pellegrini.

52

Agli incontri sono invitati i pellegrini (se ve ne sono) e coloro i quali volessero essere formati secondo il metodo del C3S.

53

Gli incontri devono essere così strutturati:

53.1

Secondo Sentiero: Santo Rosario e commento di una Borraccia.

53.2

Primo e Terzo Sentiero: Formazione.

53.2.1

La formazione è tenuta dalla Guida locale o eventualmente, in via telematica, dalla Guida Nazionale.

53.3.2

Alla Formazione, compatibilmente con il tempo a disposizione, è auspicabile che segua una discussione tra i presenti.

53.3.3

Eventuali proposte per iniziative locali; ovviamente questo momento è possibile solo se il Cammino Locale è costituito da più pellegrini.

[1] Qualora dovesse aver bisogno di fondi per organizzare attività può far richiesta alla sede centrale del C3S, compatibilmente alle disponibilità finanziarie di questa.

Il Pellegrino

54

Il pellegrino deve vivere la sua vita nella dimensione del “pellegrinaggio”, anzi deve chiedere nella preghiera che non possa mai smarrire questa dimensione. Ecco l’impegno della recita quotidiana della Preghiera del Pellegrino.

55

ll pellegrino può essere un laico, un ordinato (sacerdote o diacono), un religioso o una religiosa.

56

Nel caso sia un religioso o una religiosa la scelta non potrà che avvenire previa approvazione del Superiore.

57

Il pellegrino può essere anche un appartenente ad un specifico movimento cattolico, fermo restando la condivisione delle Ragioni del Cammino del C3Sl’adesione alla dottrina di sempre della Chiesa Cattolica e l’analisi sulle cause e i possibili rimedi per l’attuale crisi dell’Annuncio cristiano.

58

A riguardo i punti fondamentali da condividere ai fini di un’adesione da pellegrini sono due:

58.1

Constatazione dell’attuale crisi della Chiesa e dell’Annuncio cristiano. In tale constatazione bisogna evitare tanto l’impossibilità di critica di quelle indicazioni pastorali che dovessero contraddire l’insegnamento di sempre della Chiesa; quanto convinzioni di non riconoscimento delle legittime autorità della Chiesa fino a derive di tipo “sedevacantiste”.

58.2

Riconoscimento dell’utilità e piena cattolicità della Liturgia Tradizionale, ovvero quella precedente la Riforma Liturgica del 1965-69. Il C3S, infatti, sceglie di seguire tale Liturgia.

59

Chi dovesse assumere gli impegni del pellegrino non li assume definitivamente né con l’intenzione di assolvere ad un voto. Si tratta di un libero impegno non obbligante né sul piano morale né su quello canonico.

60

Gli impegni a cui deve attenersi il pellegrino sono quelli indicati nei punti 30, 37 e 43.

61

La Guida Nazionale può, per motivi riguardanti la vita morale o/e l’eventuale non condivisione delle linee guida del C3Sriservarsi di non confermare ad un pellegrino l’incarico di Guida Locale e il suo impegno di pellegrino

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

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