"Questa donna (Maria di Magdala) non si staccava mai
dal sepolcro del Signore anche dopo che i discepoli se ne erano allontanati.
Continuava a cercare in pianto Colui che non aveva trovato e, ardente di amore
per Lui, bruciava di desiderio ritenendo che fosse stato portato via. Avvenne
perciò che potesse vederlo lei sola, rimasta per cercarlo; perché si sa che la
virtù tipica dell'opera buona è la perseveranza...Si sa che per chi ama non è
sufficiente guardare soltanto una volta, perché l'intensità dell'amore rende
tenace l'impegno nella ricerca. Cercò quindi una prima volta e non trovò;
perseverò nella ricerca e le fu concesso di trovare. Avvenne che il desiderio,
nell'attesa, si facesse più intenso, e così fosse possibile avere in pieno ciò
che era stato ritrovato...Impariamo dalla sposa del Cantico dei Cantici...:
Cerchiamo nel giaciglio la persona amata... La cerchiamo nella notte perché,
anche se verso di lei la mente è desta, l'occhio è però ancora confuso. Chi poi
non trova la persona amata deve alzarsi, muoversi per la città, cioè indagare
con attento impegno nella santa Chiesa degli eletti, ma cercarla anche cercarla
per i vicoli e per le piazze, osservando che la sposa si sposta nei luoghi
angusti e in quelli ampi per avere notizie, se mai è possibile scoprire in essi
delle orme del suo sposo, perché vi sono alcuni che, pur vivendo nella
condizione secolare, sono in grado di offrire, nell'esercizio delle
virtù, esempi da meditare (per vicos eum et plateas quaerat, id est per
angusta et lata gradientes aspiciat, ut si qua eis valeat invenire vestigia
exquirat: quia sunt nonnulli etiam vitae saecularis, qui imitandum aliquid
habeant de actione virtutis)". (Le quaranta Omelie sui
Vangeli, II, XXV, pp.311-313, passim).
Si cerca con intensità non soltanto all'interno della Chiesa, ma
anche al di fuori di essa, perché <vestigia> dello sposo, ed <esempi
da imitare> si possono dare anche al di fuori della Chiesa stessa.
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