Vangelo - Padre Gargano Mt 8, 5 - 17
"SIGNORE NON SONO DEGNO CHE TU ENTRI SOTTO IL MIO TETTO DI' SOLTANTO UNA PAROLA"
Questa frase del centurione di Cafarnao indica in sé stessa il parallelismo che un esperto di autorità riesce a compiere tra la sua cultura militare e la straordinaria Potenza che Egli sa riconoscere alla Parola di Gesù.
Nel suo ambiente si comanda con la parola al punto che il militare gioca la sua vita sulla parola di chi lo comanda. Tutto sta o cade a seconda che chi detiene le redini di un comando è in grado o no di fare il suo lavoro. Il centurione ha fatto i suoi calcoli e da quel che ha sentito dire o ha già constatato è arrivato alla conclusione che la Parola di Gesù aveva dimostrato di essere una Parola piena di forza o exousia, come si dice in greco, e dunque efficace.
Non era insomma inefficace come quella che poco prima L'evangelista Matteo aveva paragonato a quella degli Scribi che parlavano a vuoto senza approdare a nulla. La forza della Parola di Gesù era come la Parola di un comandante romano che senza muoversi realizzava tutto ciò che decideva di fare con suoi subordinati. Da qui passare alla convinzione che Gesù potesse ottenere quello che voleva era facilissimo.
E la sua fiducia in Gesù fu così immediata e totale da strappare a Gesù un elogio strepitoso: " IN VERITÀ VI DICO PRESSO NESSUNO IN ISRAELE HO TROVATO UNA FEDE COSÌ GRANDE" .
Lo shock che sembra evocare agli orecchi degli uditori è enorme.
La risposta data al Centurione riceve così una Valenza universale: "VA' E SIA FATTO SECONDO LA TUA FEDE" che è come dire: È proprio la tua fede che ha caricato di EXOUSIA la Mia PAROLA permettendole di essere efficace fino a ottenere la guarigione del tuo servo che era in fin di vita. Da qui la deduzione che Gesù ne trarra' in altri contesti: "TUTTO È POSSIBILE A CHI CREDE" .
Era chiarissimo che l'educazione ricevuta da un militare romano, abitualmente molto disprezzato in Israele, lo rendesse in realtà più pronto a fidarsi di Dio di quanto non lo facessero tanti sacerdoti SCRIBI E farisei di Israele nonostante secoli di educazione alla Legge d'insegnamento di Profeti e dei Saggi cui hanno potuto accedere grazie a questi doni preziosissimi avuti da Dio. La conclusione di Gesù non è soltanto amara ma è anche assai pesante: "ORA VI DICO CHE MOLTI VERRANNO DA ORIENTE E DA OCCIDENTE E SIEDERANNO A MENSA CON ABRAMO ISACCO E GIACOBBE NEL REGNO DEI CIELI MENTRE I FIGLI DEL REGNO SARANNO CACCIATI FUORI" .
Origene applicherebbe subito queste parole di Gesù ai battezzati i quali pur introdotti nella Chiesa appunto col battesimo e ricevendo tutti doni per crescere nella fede si lasciano superare nella stessa fede da estranei che sono cresciuti in semplicità di cuore e non fanno alcuna fatica a fidarsi è affidarsi alla forza della Parola di Dio presente nel Vangelo.
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