@ - Va bene la guerra agli scafisti. Va bene (ma poi mica tanto) aumentare le pene per i trafficanti. Però qui siamo di fronte a un fatto incontrovertibile: l’hotspot di Lampedusa è al collasso e quando era al collasso con Lamorgese dalle parti del centrodestra si faceva il diavolo a quattro. Gli sbarchi poi continuano, con e senza l’aiuto di Ong e Guardia Costiera. É forse arrivato il momento che il governo, anche solo per coerenza, si metta di buon grado per cercare di risolvere il problema alla radice: in Africa. Non lo dico perché altrimenti chissà cosa succede. Solo perché un governo che promette, poi deve mantenere. Alla fine verrà giudicato dai risultati.
La Chiesa vicina allo scisma, "gli zingari, gli zingari" e Schlein: quindi, oggi...
© Fornito da Il Giornale
- La manifestazione contro la Meloni a Cutro di ieri era talmente imponente che oggi Repubblica per non farla sembrare una barzelletta è stata costretta a tagliare la foto talmente stretta da non mostrare manco la scritta per intero.
- Sicuramente l’inviato di Repubblica sarà stato distratto, perché nel suo pezzo sulla conferenza stampa di ieri riporta le contestazioni, i lanci di peluche e via dicendo, ma dimentica - guarda tu il caso - un pezzo di ciò che invece riportavano le agenzie. Cito: “Al passaggio dell'auto sulla quale viaggiava la premier Giorgia Meloni, diretta in municipio a Cutro per presiedere il Cosiglio dei ministri, sono stati lanciati alcuni peluche da un gruppo di persone che erano assiepate in una piazza distante un centinaio di metri dal palazzo comunale. Dai cittadini urla ma anche applausi rivolti a Meloni”. Anche applausi, capito? Dettaglio scomparso magicamente dalla pagina di Rep.
- Ieri più che una conferenza stampa mi sembra sia stata una sfida tra giornalisti e Meloni. Ci sta. Questo è il ruolo dei cronisti. Però mi domando e dico: come mai non avevano la stessa postura, diciamo la stessa ferocia, quando al posto di Giorgia c’era Mario - s’intende Draghi - e in mare sono crepate 2.687 persone?
- Questa cosa mi diverte moltissimo. Ieri la Cassazione ha ritenuto legittimo il licenziamento in tronco di un dipendente che avrebbe chiesto a una collega se è lesbica (testuale: “Ma perché sei uscita incinta pure tu? Non sei lesbica?”). Nello stesso giorno un Tribunale ha restituito il posto di lavoro a un operaio che si era messo in malattia ma era andato a vedere Fiorentina-Juventus in tutta tranquillità. Capite in che mondo malato stiamo finendo? L’autista bolognese sarà stato un cafone, ma non aveva certo creato problemi al lavoro. Quell’altro invece si mette in malattia, va allo stadio e gli ridanno il posto. Mi pare uno squilibrio abnorme che solo l’Italia può permettere.
- Non sono un vaticanista, sia chiaro. Però la decisione odierna dell’Assemblea sinodale sulla riforma (“riforma”…) della Chiesa cattolica tedesca è di quelle veramente importanti. In sostanza il Sinodo di Germania ha dato il sì ufficiale alle benedizioni per le coppie omosessuali e di rispostati. Robe che accadono già da tempo, un po’ in clandestinità. Ma che adesso ottengono la bollinatura ufficiale. Ha votato a favore la maggioranza dei delegati, ma soprattutto l’80% dei vescovi presenti. Ci vorranno 3 anni per definire esattamente la liturgia, ma è una sfida senza precedenti (recenti) al Vaticano e al Papato di Roma. Anni fa Bergoglio inviò una lettera per invitare i vescovi tedeschi a non esagerare. Poi nel frattempo è arrivata un'ammonizione scritta della Santa sede e ormai si sprecano appelli contro il rischio di fare “riforme della Chiesa e non nella Chiesa”. Solo pochi giorni fa, Bergoglio ha lanciato il suo allarme: “Il pericolo è che trapeli qualcosa di molto, molto ideologico”. Il tutto, senza dimenticare che nel 2021 un responsum della Congregazione della dottrina della fede aveva espressamente escluso benedizioni per coppie omosessuali. Insomma: magari non sarà ancora arrivata l’ora, magari le fratture si comporranno, magari i vescovi tedeschi alla fine porranno un freno. Ma mai la Chiesa negli ultimi anni sembra essere stata così vicina ad uno scisma come oggi.
- Occhio a quello che dice Roberto Cingolani: “L'Europa stabilisce un grande target di decarbonizzazione su ridurre i gas serra del 55% al 2030 rispetto al 1990 e questo va bene, però la stessa commissione europea non può pretendere di dire che quel target si raggiunge in un solo modo, nel caso specifico dei trasporti con l'auto elettrica". Serve più apertura mentale, o rischiamo di schiantarci. Chissà se riusciremo a farlo capire a quei caproni di Bruxelles.
- Un dipendente dell’Atac in metro si attacca all’interfono e, prima di annunciare le fermate, dice: “Attenti agli zingari, attenti agli zingari”. Sul treno c’era una giornalista che monta il solito casino. Va bene, chi l’ha fatto è un cretino. Però ha solo detto la verità.
- Schlein propone a Bonaccini il ruolo di presidente del partito. Elly deve aver capito che senza concessioni al rivale avrebbe rischiato di perdere mezzo partito. Dicevano che le correnti sarebbero scomparse: stupidaggini. Hanno solo trovato due nuovi leader.
- A Bologna hanno parecchio tempo da perdere e soldi da buttare. Il Comune a guida Pd, molto stile Schlein, ha deciso di rivedere la toponomastica delle vie cambiando i “sottotitoli”. Non vedremo più la dicitura “patriota” ma verrà apposta la dicitura “partigiano”. Il motivo? Preservare le radici antifasciste della città. Non è che patriota sembrava essere troppo meloniano come termine?
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