Parco Archeologico Religioso CELio

Parco Archeologico Religioso CELio
".... energia rinnovabile UOMO"

giovedì, settembre 05, 2024

Il Papa in Indonesia per riaffermare la ricchezza del dialogo interreligioso

@ - Francesco domani sarà in visita alla Moschea Istiqlal, a Jakarta, e al Tunnel dell’Amicizia, con il Grande Imam firmerà poi la Dichiarazione congiunta. Padre Marcus Solo Kewuta, indonesiano, del Dicastero per il dialogo interreligioso: “La presenza del Pontefice arriva in un momento cruciale, e offre l'opportunità di rafforzare i valori della tolleranza e dell'unità

La Cattedrale di Jakarta vista dalla Moschea Istiqlal
Pancasila, fondamento dell'unità indonesiana

Una forte collaborazione interreligiosa segno di una società pluralista caratterizzata dai principi del Pancasila, alla base dell’armonia, della cura e del rispetto per gli altri. È questo che distingue l’Indonesia, il più grande Paese musulmano del mondo dove domani, 5 settembre, Papa Francesco incontrerà, nella Moschea Istiqlal di Jakarta, il Grande Imam, Nasaruddin Umar, terrà un discorso, firmerà con l'Imam la Joint Declaration of Istiqlal 2024, e visiterà il Tunnel of Friendship, il ‘Tunnel dell’Amicizia’, che collega la moschea alla cattedrale di Nostra Signora dell'Assunzione, costruito dal governo quale simbolo di armonia religiosa,

Il quotidiano impegno del dialogo
La centralità del dialogo interreligioso in Indonesia viene confermata da padre Marcus Solo Kewuta, funzionario del Dicastero per il Dialogo interreligioso, e indonesiano di nascita, con alle spalle una vasta esperienza di relazioni tra fedi, in particolare tra cattolici e musulmani in Asia e nel Pacifico. “Quella indonesiana è una società estremamente pluralista”, spiega a Vatican News-Radio Vaticana, sottolineando l’impressionante capacità di convivenza tra la miriade di gruppi etnici, religioni e lingue che caratterizzano le 17mila isole che compongono il Paese. Tale diversità richiede un impegno quotidiano nel dialogo interreligioso, che comprende varie forme, aggiunge, come “il dialogo della vita, il dialogo della collaborazione, il dialogo degli scambi spirituali e il dialogo delle riflessioni teologiche”. Inoltre, osserva, “come ebbe giustamente a dire Papa Giovanni Paolo II, c'è anche il dialogo del cuore, e tutti questi tipi di dialogo si svolgono quotidianamente in Indonesia”.

La Dichiarazione congiunta
La firma della Dichiarazione congiunta nella Moschea rappresenterà uno dei momenti salienti della visita di Francesco, a simboleggiare l’importanza della promozione della pace e della reciproca comprensione. La presenza del Papa sottolinea l'importanza del dialogo interreligioso e, allo stesso tempo,ci dà l'ispirazione per farlo in modo migliore”, prosegue padre Kewuta, che si dicemolto felice che il dialogo interreligioso sia davvero al centro della visita del Papa in Indonesia”.

Elemento chiave nell'approccio dell'Indonesia all'armonia interreligiosa è il concetto di Pancasila, il fondamento filosofico della nazione, stabilito dal padre fondatore del Paese, Sukarno, nel 1945, e che consiste in cinque principi: la fede in un unico Dio, l'umanità sociale, l'unità dell'Indonesia, la democrazia sociale e la giustizia sociale. “Pancasila significa cinque pilastri – spiega padre Marcus - ed è la base filosofica fondamentale della nazione, dello Stato. È anche integrata nella costituzione del nostro Stato”. Si tratta di pilastri che non solo guidano il governo della nazione, ma promuovono anche un'identità condivisa tra gli indonesiani, indipendentemente dalla loro provenienza religiosa o etnica. Papa Francesco per come è lui, prosegue il religioso, “li apprezzerà molto”.

Le sfide alla convivenza interreligiosa
Sebbene l'Indonesia sia spesso citata come modello di coesistenza interreligiosa di successo, vanno riconosciute anche le sfide poste dalla crescente intolleranza e dal fondamentalismo radicale. “Non è sempre facile vivere in una società interreligiosa e plurale come l'Indonesia”, ammette padre Marcus, spiegando che, nonostante la natura prevalentemente aperta e inclusiva dei musulmani indonesiani, e rappresentata anche da organizzazioni islamiche come Nahdlatul Ulama e Muhammadiyah, ci sono elementi all'interno della società che resistono all'integrazione delle culture locali e promuovono la divisione. La visita di Papa Francesco, è opinione del religioso, giunge in un momento cruciale, offrendo l'opportunità di rafforzare i valori della tolleranza e dell'unità.

Il ruolo della Chiesa cattolica
Nonostante rappresenti una minoranza, la Chiesa cattolica in Indonesia è “molto viva e molto vibrante”, prosegue il sacerdote, che a testimonianza di questa realtà indica la costruzione di una imponente basilica nella città di Nusantara, sulla costa orientale dell'isola del Borneo, destinata a essere la nuova capitale indonesiana in sostituzione di Jakarta dove, peraltro, la cattedrale di Nostra Signora dell'Assunzione di Giacarta si trova proprio di fronte alla Moschea Istiqlal, la più grande della città. Questa vicinanza e il collegamento fisico tra la cattedrale e la moschea attraverso il Tunnel dell'Amicizia, spiega, servono come un potente simbolo di fraternità religiosa e di rispetto reciproco.

Cattolici indonesiani durante la Messa
Speranze per la visita del Papa

Francesco, è dunque opinione di padre Marcus, sarà profondamente colpito dal ricco mosaico di culture e religioni del Paese. Il Papa “vedrà le persone, le donne con i foulard, i musulmani con diversi tipi di paramenti e anche i buddisti e gli indù. È una pluralità bellissima”, indica, sottolineando che questa visita è molto più di un evento cerimoniale: è una riaffermazione dell'impegno del Paese per il dialogo interreligioso e l'unità. Il Papa, è la conclusione, “lotta sempre per i valori della pace e dell'armonia, della giustizia, della convivenza”, si trova in Indonesia per stare con le persone di tutte le diverse religioni, per stare con un unico popolo e che ha adottato pienamente la pratica della silaturahmi, ossia “incontrarsi, promuovere e vivere la cultura dell'incontro”.

Padre Marcus Solo Kewuta e Linda Bordoni durante l'intervista

Notizie dai Giovani: "Le coltellate, l'accanimento, il vero obiettivo. ...

Notizie dai Giovani: "Le coltellate, l'accanimento, il vero obiettivo. ...: @ - " Da un punto di vista criminologico, la tragedia di Paderno Dugnano ci racconta in maniera drammatica la dinamica di un contesto ...

martedì, agosto 13, 2024

L'eredità Spirituale di Gregorio Magno "...OGGI " .... già presentata nel Gennaio 2013 dal Padre Benedettino: Innocenzo GARGANO


Già in occasione del centenario della morte di Gregorio Magno (604 - 2004) fu realizzato un importante simposio Internazionale al quale hanno partecipato i migliori studiosi chiamati ad approfondire la figura e l'opera del grande monaco e papa.

L'idea del simposio giunge da lontano e ha il suo punto di partenza In padre Benedetto Calati al quale si è debitori per le sue continue e stimolanti pubblicazioni sulla spiritualità di Gregorio Magno.

L'intento era quello dl richiamare l'attenzione degli studiosi, ma soprattutto dei giovani ricercatori, su un aspetto del patrimonio gregoriano spesso negletto negli ultimi anni. Si tratta della dimensione spirituale della fede, il primato dell'amore, che investe ogni aspetto: l'esegesi biblica, la riorganizzazione spirituale della Chiesa, la tensione missionaria dei monaci e la stessa riflessione teologica.

L'amore e la tensione escatologica hanno condotto Gregorio a leggere la storia del mondo e della città di Roma, con tutto ciò che la città eterna poteva evocare in tempi cosi drammatici come lo erano i suoi, la storia della Chiesa e la propria storia personale in prospettiva chiaramente escatologica.

È sicuramente questa la nota di fondo di tutto l'insegnamento teologico gregoriano, che si esplicita nel poter e dover leggere la situazione drammatica del presente alla luce di situazioni analoghe già vissute dai popoli, e dal popolo di Dio in particolare, in altri momenti della "historia salutis", con l'aggiunta di una nota di ultimatività ormai assolutamente indispensabile. Così scrive Gregorio nei suoi Dialoghi:

"Le città si spopolano, le fortezze cadono a pezzi, le chiese bruciano, i monasteri e i conventi sono distrutti. I campi sono abbandonati dagli uomini e la terra, trascurata dall'aratro, giace desolata. Non vi abitano più contadini; gli animali selvatici hanno preso il posto di folle di uomini. Quello che succede in altre parti del mondo, non lo so; ma in questa terra dove viviamo, il mondo non solo annuncia la propria fine, ma addirittura già la mostra. Pertanto - prosegue Gregorio - è necessario che ci impegnamo a cercare le realtà eterne con tanto maggiore slancio quanto più ci rendiamo conto della Impressionante fugacità dei beni transeunti. Dovremmo disprezzare questo mondo anche se per noi fosse pieno di attrattive, anche se appagasse il nostro cuore con la felicità.
Ma dal momento che quaggiù siamo torchiati da tante calamità, siamo afflitti da sempre nuove avversità, ed ogni giorno vediamo moltiplicate per noi le sofferenze, che cos'altro ci grida (questo mondo) se non di non amarlo?".

Un Invito rivolto anche a noi oggi, al quale rispondono in modo competente i preziosi contributi raccolti per il presente Blog, dettagliatamente illustrati nei volumi indicati

martedì, luglio 30, 2024

Un uomo che era completamente innocente

 

Un uomo che era completamente innocente, si offrì in sacrificio per il bene degli altri, compresi i suoi nemici, e divenne il riscatto del mondo.

E’ stato un gesto d’amore unico

(Mahatma Gandhi)

 





sabato, luglio 27, 2024

Il Papa: riconoscendo il ruolo degli anziani riceveremo tanti doni

@ - In un post su X, in occasione della quarta Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si celebra domani, 28 luglio, Francesco invita a stare vicino a quanti sono avanti negli anni e a riscoprire il loro prezioso contributo “nella famiglia, nella società e nella Chiesa”. 

               

 

Nella ricorrenza dedicata ai rappresentanti della terza età, indulgenza plenaria per quanti prendono parte a celebrazioni o dedicano il loro tempo ai più fragili

Alla vigilia della quarta Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che ricorre domani, 28 luglio, in un post su X, dal suo account @Pontifex, Papa Francesco esorta a stare vicino a quanti sono avanti negli anni. “Riconoscendo il ruolo insostituibile che essi hanno nella famiglia, nella società e nella Chiesa - scrive il Pontefice - riceveremo anche noi tanti doni, tante grazie, tante benedizioni”.

Il tema della IV Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani

Celebrata ogni quarta domenica di luglio, in prossimità della memoria liturgica dei santi Gioacchino e Anna che ricorre il 26 del mese, la Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani è stata istituita da Francesco nel 2021. Il tema di questa edizione, “Nella vecchiaia non abbandonarmi”, intende sottolineare come la solitudine sia, purtroppo, l’amara compagna della vita di tanti anziani che, spesso, sono vittime della cultura dello scarto, si legge sul portale del Dicastero per i Laici la Famiglia e la Vita. Tratto dal Salmo 71, è l’invocazione di un anziano che ripercorre la sua storia di amicizia con Dio, appositamente scelta in questo anno di preparazione al Giubileo che il Papa ha deciso di dedicare alla preghiera.

Indulgenza plenaria per chi celebra la ricorrenza

LEGGI ANCHE
Non facciamo mancare la nostra tenerezza ai nonni e agli anziani delle nostre famiglie”, esorta il Papa nel suo Messaggio per la Giornata, in occasione della quale la Penitenzieria Apostolica concede “l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice)” a quanti, “motivati da vero spirito di penitenza e di carità”, “alle diverse funzioni che si svolgeranno in tutto il mondo”.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

domenica, luglio 14, 2024

LA PACE ORA

 

La pace non può regnare tra gli uomini se prima non regna nel cuore di ciascuno di loro. L’amore sia il valore più importante per la tua vita … (Papa Giovanni Paolo II)

Un uomo che era completamente innocente, si offrì in sacrificio per il bene degli altri, compresi i suoi nemici, e divenne il riscatto del mondo.

E’ stato un gesto d’amore unico

(Mahatma Gandhi)