"Dio possiede una vigna, cioè la Chiesa universale, che da Abele il giusto fino all'ultimo eletto che nascerà nel mondo ( universalem scilicet Ecclesiam, quae ab Abel justo usque ad ultimum electum qui in fine mundi nasciturus est), ha prodotto tanti tralci quanti sono i santi...e questo significa che dall'inizio del mondo sino alla fine egli non cessa di raccogliere predicatori capaci di istruire il popolo dei fedeli (quia a mundi huius initio usque in finem ad erudiendum plebem fidelium praedicatores congregare non destitit)...Va anche precisato che chiunque compie opere buone con rettitudine, in qualunque modo e misura, è un operaio di questa vigna (in quolibet modulo vel mensura, quisquis cum fide recta bonae actionis exstitit, huius vineae operarius fuit)" (Le Quaranta Omelie sui Vangeli, I, XIX, 1, Città Nuova Editrice, Roma 1994, pp. 233-235)".
Con quali criteri si dovrebbero stabilire allora, secondo Gregorio Magno, i confini della <Ecclesia> per interperpretare in modo corretto il famoso detto patristico: <Extra Ecclesiam nulla salus>?
Parco Archeologico Religioso CELio
".... energia rinnovabile UOMO"
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