"Anche se assente con il corpo,
ti vedo sempre a me presente,
perché porto,
impressa nell'intimo del cuore,
l'immagine del tuo volto.
(Etiam absentem corpore,
praesentem mihi te semper intueor,
quia vultus tui imaginem
intra cordis viscera impressam porto)"
(Lettere I, 41, Editrice Città Nuova, Roma 1996, p.197).
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