"Avrei dovuto difendermi soltanto col silenzio, ma l'ardore della carità non ha permesso alla mia lingua di tacere (Sola me debui taciturnitate defendere, sed fervor caritatis linguam meam non pertulit habere silentium)". (Lettere, IV, 38. Editrice Città Nuova, Roma 1996, p. 95).
"Per l'animo che non lo vuole, la ragione - anche se evidente - costituisce, proprio essa, un ostacolo (apud nolentis animum, quamvis sit evidens ratio, haec ipsa obstaculum esse solet)". (Lettere IV, 41. Editrice Città Nuova, Roma 1996, p.99).
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