"Nel cuore degli eletti nasce prima di ogni altro bene la sapienza che viene elargita come dono dello Spirito quale figlia primogenita (In electorum corde prior bonorum sequentium sapientia nascitur atque haec per donum Spiritus quasi primogenita proles profertur). Questa sapienza s'identifica senza dubbio con la nostra fede (Quae profecto sapientia, nostra fides est), secondo la testimonianza del profeta che dice: Se non credete, non comprenderete (Is 7,9) La sapienza ci fa comprendere se rispondiamo a tutto ciò che il Creatore ci dice con l'obbedienza alla fede...Le altre virtù si alimentano con la fede. Se questa non nasce per prima dal nostro cuore, nessun'altra virtù può essere buona, anche se appare buona (Quae si non prima in corde nostro gignitur reliqua quaeque esse bona non possunt)... Infatti le nostre virtù si saziano, nella dimora della fede, col cibo della parola sacra (virtutes nostrae in habitaculo fidei, sacri eloquii cibo satiantur)".
Commento morale a Giobbe, I,II, 71. Città Nuova Editrice, Roma 1992, p. 221.
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