"A che serve tenere a freno la carne con la continenza
se il cuore non sa dilatarsi
nell'amore del prossimo?
Non vale nulla la castità della carne
se non è accompagnata
dalla dolcezza del cuore".
(Quid prodest per continentiam carnem restringere
si mens se per compassionem nesciat
in proximi amore dilatare?
Nulla namque est castitas carnis
quam non commendat suavitas mentis)
Commento morale a Giobbe, II, VI, 53. Città Nuova Editrice/1. Roma 1992, p. 525.
Nessun commento:
Posta un commento