"Abbiamo dimostrato che Dio onnipotente, per ammonire quanti si trovano sotto la Legge ha offerto la testimonianza del beato Giobbe, il quale non conosceva la Legge e nondimeno l'ha osservata; non aveva ricevuto per iscritto i precetti della vita e li ha seguiti (Tractavimus quod omnipotens Deus, ut mentes corrigeret sub lege positorum, beati Iob vitam ad testimonium adduxit, qui legem non novit et tamen tenuit; qui precepta vitae quae scripto non acceperat custodivit). Di un tale uomo dapprima, su testimonianza di Dio, viene lodata la condotta e poi si permette che, insidiato dal diavolo, venga sottoposto alla prova, affinché attraverso le prove della tribolazione, egli riveli i progressi da lui compiuti".
Commento morale a Giobbe, III, XIV,1. Città Nuova Editrice/2. Roma 1994, p.355.
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