"Se la colpa è ormai lavata dal pianto della penitenza e il male commesso viene pianto in modo tale da non doverlo più piangere, allora nasce nell'anima una grande fiducia e lo sguardo del nostro cuore si alza per contemplare le gioie della superna retribuzione.
(Cum vero iam paenitentiae lamentis culpa diluitur, et sic perpetrata planguntur, ut plangenda minime perpetrentur, magna menti fiducia nascitur; et ad conspicienda supernae retributionis gaudia cordis nostri facies levatur)".
Commento morale a Giobbe, III, XVI, 25. Città Nuova Editrice/2, Roma 1994, p. 525.
Nessun commento:
Posta un commento