"L'intelligenza delle Scritture è come del denaro ricevuto in prestito che ci viene dato a vantaggio di chi ci ascolta, e siccome lo riceviamo per distriburlo, va perduto se non lo si distribuisce come si deve (cum ad usuras auditoribus datur, amittitur nisi caute tribuatur)".
Commento morale a Giobbe, IV, XXII, 9. Città Nuova Editrice/3, Roma 1997, p.221.
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