"I giusti, quando correggono severamente non perdono la grazia della dolcezza interiore...Si comportano con equilibrio tale che non sono rigidi quando interiormente si ergono né dimessi quando esteriormente si umiliano; nella disciplina custodiscono l'umiltà e nell'umiltà la disciplina (Iusti...tanta autem dispensatione se temperant, ut neque cum se erigunt intrinsecus rigidi sunt, neque rursum cum se humiliant extrinsecus remissi; quia et in disciplina humilitatem custodiunt et in humilitate disciplinam)"
Commento morale a Giobbe, V, XXIV, 42. Città Nuova Editrice/3 Roma 1997, p. 383.
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