"Che cosa può talvolta rovinare un'anima più della consapevolezza della propria virtù? Gonfia di questa presunzione, viene svuotata della verità che la riempiva; e mentre le insinua che merita il premio, ne allenta la tensione verso il meglio (Quid enim peius plerumque animam quam conscia virtus interficit? Quae illam dum consideratione sua inflat, a plenitudine veritatis evacuat; et dum se ad percipienda praemia sufficere suggerit, eam a meliorationis intentione distendit)".
Commento morale a Giobbe VI, XXVIII,01, Città Nuova Editrice/4, Roma 2001.
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