"La coscienza dei santi si dilata, allorché esteriormente viene repressa dalle avversità del mondo. Poiché, venendo meno la sicurezza della vita presente, è costretta a rientrare in se stessa per indirizzare la speranza ai beni celesti. E se non le è consentito di evadere esteriormente è perché, richiamata dentro di sé, si dilati.
Sanctorun conscientia dilatatur cum mundi huius adversitatibus exterius premitur. Nam cum a praesentis vitae securitate repellitur, intus ad se impingitur, ut ad speranda superna tendatur. Cumque evagari exterius non permittitur, quasi in sinum suum revocata dilatatur".
Commento morale a Giobbe, VI, XXIX, 31. Città Nuova Editrice I/4, Roma 2001, p.105.
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