"I pastori d'anime devono far in modo non solo di non proclamare mai degli errori, ma anche di non esporre la verità in modo prolisso e disordinato, perché spesso l'efficacia della parola sfuma quando è indebolita nel cuore degli uditori da una verbosità inopportuna e incauta (saepe dictorum virtus perditur, cum apud corda audientium loquacitatis incauta importunitate levigatur), cosa che disonora il predicatore e non riesce ad essere utile agli ascoltatori".
Regola pastorale II, 4. Città Nuova Editrice, Roma 2008, p.47.
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