"Quando vedi qualcosa che ti disgusta nella fragilità degli altri, pensa a quel che sei, perché lo spirito si moderi nei toni del rimprovero, temendo per sé ciò che riprende negli altri. Vi sono invece delle colpe che vanno biasimate con forza, in modo che chi vi è caduto, e non si rende conto della loro gravità, ne sia informato dalle parole di chi lo riprende".
Regola pastorale, II, 10. Città Nuova Editrice, Roma 2008, p.77.
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