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sabato, marzo 08, 2025

Ramadan, musulmani e cristiani amici oltre "le ideologie che intrappolano"

@ - Messaggio del Dicastero per il Dialogo Interreligioso per il mese di digiuno dell’Islam, che quest’annocoincide in gran parte con la Quaresima”: i valori che condividiamo come la giustizia, la compassione e il rispetto per il creato siano la bussola per essere costruttori di ponti e non di muri.


Costruire, attraverso il dialogo, un avvenire comune, fondato sulla fraternità”, “essere fratelli e sorelle in umanità, che si stimano profondamente a vicenda”: questa la sfida che cristiani e musulmani sono chiamati ad affrontare “in un mondo segnato dall’ingiustizia, dai conflitti e dall’incertezza sul futuro”. Lo evidenzia il messaggio del Dicastero per il Dialogo Interreligioso per il mese di Ramadan e ‘Id al-Fitr, dal titolo “Cristiani e musulmani: ciò che speriamo di diventare insieme” diffuso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede. Nel testo, firmato, dal prefetto e dal segretario del Dicastero, il cardinale George Jacob Koovakad e monsignor Indunil Kodithuwakku Janakaratne Kankanamalage, si sottolinea che “musulmani e cristiani possono essere testimoni” di fraternità e dialogo, “nella convinzione che l’amicizia è possibile nonostante il peso della storia e delle ideologie che intrappolano”.

Ramadan e Quaresima tempi di preghiera e carità
Il Ramadan, “periodo di digiuno, preghiera e condivisione”, “occasione privilegiata per avvicinarsi a Dio e rinnovarsi nei valori fondamentali della fede, della compassione e della solidarietà”, quest’anno “coincide in gran parte con la Quaresima, che per i cristiani è un periodo di digiuno, supplica e conversione a Cristo”, si fa notare nel messaggio. Una “vicinanza”, quella “nel calendario spirituale”, che “offre un’opportunità unica di camminare fianco a fianco, cristiani e musulmani, in un percorso comune di purificazione, preghiera e carità”. “Per noi cattolici è una gioia condividere questo momento con voi, perché ci ricorda che siamo tutti pellegrini su questa terra e che stiamo tutti cercando di ‘vivere una vita migliore’”, scrivono il prefetto e il segretario del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, che esortano a riflettere, insieme ai musulmani, su ciò che è possibile fare “per ‘vivere una vita migliore’” e su come impegnarsi per essere “autentici fratelli e sorelle testimoni comuni dell’amicizia di Dio con tutta l’umanità”.

La fede un percorso di conversione interiore
E se i cattolici considerano il Ramadan non “un semplice mese di digiuno” ma “una scuola di trasformazione interiore” che aiuta a “porre l’attenzione su ciò che è essenziale”, un “tempo di disciplina spirituale” che invita “a coltivare la pietà”, “virtù che avvicina a Dio e apre il cuore agli altri”, nella Quaresima i cristiani seguono “un percorso simile” e “attraverso il digiuno, la preghiera e l’elemosina” cercano “di purificare” il loro “cuore” e di concentrarsi “su Colui che guida e dirige” la vita degli uomini. Dunque “queste pratiche spirituali, sebbene espresse in modo diverso”, “ricordano che la fede non è solo una questione di gesti esteriori, ma un percorso di conversione interiore”.

Giustizia e compassione ispirino azioni comuni
La “fede in Dio è un tesoro” che “unisce” cristiani e musulmani “ben oltre le nostre differenze”, prosegue il messaggio, e “ricorda che siamo tutte creature, spirituali, incarnate e amate, chiamate a vivere nella dignità e nel rispetto reciproco”. “Noi desideriamo diventare custodi di questa sacra dignità, rifiutando ogni forma di violenza, discriminazione ed esclusione” aggiungono il cardinale cardinale Koovakad e monsignor Kodithuwakku Kankanamalage, evidenziando che, nel celebrare nello stesso periodo il Ramadan e la Quaresima, cristiani e musulmani hanno “un’opportunità unica di mostrare al mondo che la fede trasforma le persone e la società, e che è una forza propulsiva di unità e riconciliazione”. “I valori che condividiamo, come la giustizia, la compassione e il rispetto per il creato dovrebbero ispirare le nostre azioni e i nostri rapporti” proseguono, “e servirci da bussola per essere costruttori di ponti anziché di muri, fautori della giustizia anziché dell’oppressione, essere protettori dell’ambiente anziché distruttori”. La “fede e i suoi valori”, inoltre, dovrebbero aiutare “a essere voci che si ergono contro l’ingiustizia e l’indifferenza e che proclamano la bellezza della diversità umana”.

L‘Id al-Fitr occasione di incontri fraterni tra musulmani e cristiani
Infine, nel messaggio si auspica che le “preghiere”, i “gesti di solidarietà” e gli “sforzi per la pace” da parte dei cristiani “siano segni tangibili” della “sincera amicizia” con i musulmani e che la festa dell‘Id al-Fitr “sia un’occasione di incontri fraterni tra musulmani e cristiani” per “celebrare insieme la bontà di Dio”. “Questi semplici, ma profondi momenti di condivisione, sono semi di speranza che possono trasformare le nostre comunità e il nostro mondo”, concludono il prefetto e il segretario del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, nella speranza che l’“amicizia” con i musulmani “sia una brezza ristoratrice per un mondo assetato di pace e fraternità”.

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