Parco Archeologico Religioso CELio

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venerdì, giugno 07, 2013

TESTI E MASSIME DI GREGORIO MAGNO PAPA

"Mosè entra spesso nel tabernacolo e altrettanto spesso ne esce. Dentro è rapito dalla contemplazione, fuori è assillato dai problemi dei deboli (qui intus in contemplatione rapitur, foris infirmantium negotiis urguetur); dentro medita i segreti di Dio, fuori si carica dei pesi di quelli che seguono i beni della terra. Così egli ricorre spesso al santuario per risolvere le sue incertezze consultando il Signore davanti all'Arca dell'alleanza, offrendo un esempio a coloro che governano. Infatti quando questi ultimi, stando fuori, sono incerti sul da farsi, è bene che imparino da Mosè a ritornare nell'intimo del proprio cuore (cum foris ambigunt quid disponant, ad mentem semper quasi ad tabernaculum redeant) e, come se fossero davanti all'arca del santuario, consultino il Signore cercando in se stessi, con l'aiuto delle pagine della Scrittura, la soluzione dei problemi (apud semetipsos intus sacri eloquii paginas requirant). Del resto la Verità in persona (Gesù) si applicava alla preghiera sul monte e compiva miracoli in città (in monte orationi inhaeret, miracula in urbibus exercet) aprendo ai buoni curatori d'anime la via dell'imitazione. Questi ultimi anche se aspirano ai beni della contemplazione, occorre che partecipino vivamente anche alle necessità dei deboli. La carità raggiunge le realtà celesti solo quando si piega con partecipazione alle umili esigenze altrui (quia tunc ad alta caritas mirabiliter surgit, cum ad ima proximorum se misericorditer attrahit). Infatti con quanta più benevolenza si discende in basso con tanto più vigore ci si eleva in alto".

 (Lettere I, 24. Editrice Città Nuova, Roma 1996, p. 159).

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