"E' uno stolto chi fa consistere il suo essere
<il primo>
nel rifiutarsi di imparare dalle cose buone che vede negli altri
(Stultus est qui in eo se primum existimat, ut bona quae viderit discere contemnat)".
(Lettere, IX, 26. Città Nuova Editrice, Roma 1998, p. 143).
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