"E' un fatto molto grave che i vescovi si arroghino, contro l'antica usanza, qualcosa per cui sembrino invadere le competenze dei laici (grave nimis est contra veterem usum sacerdotes sibi quicquam arripere, unde laicorum videntur actus incidere)".
(Lettere, IX, 53,. Città Nuova Editrice, Roma 1998, p. 183).
"Come è grave e da biasimare che duri a lungo tra persone dedite al servizio di Dio una controversia sorta su interessi di questo mondo (de saecularibus negotiis), così è degno di lode e consono allo zelo religioso preferire la pace gradita a Dio ai guadagni materiali (terrenis gratam Deo pacem praeferre compendiis) e scambiare con i beni che passano i profitti della carità che permangono sempre (et ex rebus transitoriis mansura caritatis semper lucra mercari)".
(Lettere, IX, 67. Città Nuova Editrice, Roma 1998, p.203).
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