"La sollecitudine di chi presiede è utile e la sua difesa lodevole, se tutto è retto dalla ragione e nulla rivendica per sé il furore (Illa praepositorum sollicitudo utilis, illa est cautela laudabilis, in qua totum ratio agit et furor sibi nil vendicat). Bisogna che l'esercizio del potere sia soggetto alla prudenza (restringenda sub ratione potestas est), e non bisogna mai prendere iniziative prima che la mente eccitata torni tranquilla (nec quicquam agendum, prius quam concitata ad tranquillitatem mens redeat). Nel momento dell'eccitazione, l'ira considera giusto tutto quello che fa (commotionis tempore iustum putat ira quod fecerit)... Misura partendo da te i fatti degli altri e non sarai condotto da falsi sospetti ad avversare nessuno (ex te aliorum causas existima et in quorundam adversitates falsis suspicionibus non ducaris)".
(Lettere, X,5. Città Nuova Editrice, Roma 1998, p. 533).
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