"Mirabile profondità della parola di Dio (O quam mira est profunditas eloquiorum Dei).! Ci è consentito di rivolgere ad essa la nostra attenzione e, guidati dalla grazia, penetrare nella sua intimità (Libet huic intendere, libet eius intima, gratia duce, penetrare). Ogni volta che la meditiamo, cercando di comprenderla (quoties intellegendo discutimus), è come se ci addentrassimo nell'oscurità di una selva (silvarum opacitatem ingredimur), per trovare refrigerio contro gli ardori di questo mondo. Leggendola, cogliamo in essa l'erba fresca dei pensieri, spiegandola andiamo ruminandola (Ibique viridissimas sententiarum herbas legendo carpimus, tractando ruminamus)".
(Omelie su Ezechiele, I, V, 1. Città Nuova Editrice, Roma 1992, p.169).
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