Parco Archeologico Religioso CELio

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venerdì, gennaio 03, 2014

TESTI E MASSIME DI GREGORIO MAGNO PAPA

"Nel discorso che vi ho rivolto l'altro ieri, fratelli carissimi, vi ho detto come gli esseri viventi a noi mostrati (nella profezia di Ezechiele) simboleggino sia il nostro Redentore, sia i quattro evangelisti, sia tutti i perfetti (nudiustertius facta est qualiter ostensa animalia vel Redemptorem nostrum, vel quatuor eius evangelistas atque perfectos omnes significent dictum est). La potenza di questi esseri viventi si manifesta in maniera ancor più evidente nel fatto che noi, deboli e insignificanti, possiamo tendere ad imitarli, nonostante i nostri limiti, con l'aiuto del Signore (ut ad eorum imitationem nos quoque, infirmi et despicabiles, in quantum Domino largiente possumus, extendamur)".

(Omelie su Ezechiele I, V, 1. Città Nuova Editrice, Roma 1992, p. 169).

"Andavano dove l'impeto dello spirito li dirigeva" (Ez 1,12).

"E' necessario che consideriamo con grande attenzione, in tutto ciò che facciamo, quale impulso ci guidi, cioè se il nostro pensiero è spinto dall'impulso della carne oppure dall'impulso dello spirito (necesse est ut magna semper cura considerare debeamus in omne quod agimus quis nos impetus ducat). Amare le cose della terra, preferire le cose temporali a quelle eterne, bramare il piacere, possedere beni esteriori più del necessario, cercare di vendicarsi del nemico, godere della caduta dell'avversario, è impulso della carne (impetus carnis). Invece amare le cose del cielo, relativizzare quelle della terra, ricercare le cose che passano non per il gusto del piacere ma per l'uso necessario, affliggersi per la morte del nemico, è impulso dello spirito (impetus spiritus)".

(Omelie su Ezechiele I, V, 2. Città Nuova Editrice, Roma 1992, p. 169).

Leggere, spiegare, ruminare, imitare. Sono verbi che fanno parte dell'ermeneutica propria di Gregorio Magno. E dovremo tenerli presenti anche per ciascuno dei passaggi della sua interpretazione simbolica del testo, come spiega lui stesso a proposito dei quattro animali della visione di Ezechiele.

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