"Per chi è fragile ci si preoccupi soprattutto di questo:
che ascolti quelle poche parole,
che è in grado di capire,
ma che siano tali da trafiggere il cuore
per il dispiacere"
(Hoc infirmis praecipue congruit,
ut pauca quidem,
et quae praevalent capere audiant,
sed quae eorum mentem
in paenitentiae dolorem compungant)".
Omelie su Ezechiele, I, XI, 16. Città Nuova Editrice, Roma 1992, p. 349.
Nessun commento:
Posta un commento