"Dobbiamo aiutare anche materialmente più degli altri quelli ai quali siamo più strettamente uniti (Debemus quidem et temporaliter his quibus vicinius iungimur, plus ceteris prodesse), perché la fiamma provoca l'incendio nelle cose che raggiunge, ma prima incendia dove nasce, (et flamma admotis rebus incendium porrigit, sed hoc ipsum prius ubi nascitur incendit)...E così l'animo fedele, acceso di amor divino, non disprezzerà quanti sono a lui congiunti sulla terra (fidelis animus in divino studio accensus, nec ea quae sibi sunt coniuncta, despiciat)...Infatti anche i santi dimostrano il loro amore ai parenti secondo la carne, procurando loro le cose necessarie, ma vincono in se stessi questo affetto con l'amore delle cose spirituali (neque enim sancti viri ad impendenda necessaria propinquos carnis non diligunt, sed amore spiritualium ipsam in se dilectionem vincunt)".
Commento morale a Giobbe, II, VII, 42. Città Nuovca editrice /1, Roma 1992, p. 585-587.
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