"Chi, rimanendo umile nel suo pensiero,
dice con verità bene di sé,
per neccessità o spinto dal dolore,
non si allontana affatto dalla giustizia
finché rimane in perfetta sintonia con la verità.
(Quisquis in humili cogitatione permanens,
exigente causa vel dolore,
bona de se veracia dixerit,
in tantum a iustitia non recessit,
in quantum a veritate nullo modo discrepavit)".
Commento morale a Giobbe, III, XIV, 37. Città Nuova Editrice/2, Roma 1994, p.385.
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