"L'empietà della cupidigia è gravata dal peso del suo peccato.
Se infatti non ci fosse la brama delle cose
che tendono verso il basso,
non esisterebbe l'empietà verso Dio e verso gli uomini.
(Impietas avaritiae peccati sui pondere gravatur.
Si enim ad ea quae deorsum sunt non ambiret,
erga Deum ac proximos impietas nequaquam existeret)."
Commento morale a Giobbe, III, XIV, 63. Città Nuova Editrice/2, Roma 1994, p.412.
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