"L'anima dell'avaro,
che prima cercava riposo nell'abbondanza,
è poi travagliata da una pena ancor più grave
per conservarla
(Mens avari,
quae prius ex abundantia requiem desierat,
post ad custodiam
gravius laborat)".
Commento morale a Giobbe, III, XV, 26. Città Nuova Editrice/2 Roma 1994, p.455.
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