"Genera una meravigliosa tranquillità di cuore
il non cercare le cose degli altri,
accontentandosi di quel che arriva ogni giorno.
Da tale tranquillità sgorga
la pace che non ha fine,
perché si giunge alla gioia eterna
grazie a pensieri buoni e pacifici.
(Mira est securitas cordis,
aliena non quaerere
sed uniuscuiusque diei contentum manere.
Ex qua videlicet securitate
etiam perennis requies nascitur,
quia bona et tranquilla cogitatione
ad gaudia aeterna transitur)".
Commento morale a Giobbe, III, XV, 28. Città Nuova Editrice/2, Roma 1994, p. 455.
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