"Se uno mangia del miele in misura eccessiva, invece della dolcezza ne riceve nausea mortale. Così è dolce la ricerca della maestà divina, ma chi pretende di scrutare oltre il limite della conoscenza umana rimane oppresso dalla stessa gloria (dulcis est requisitio majestatis; sed qui plus hanc scrutari appetit quam humanitatis cognitio permittit, ipsa hunc eius gloria opprimit). Infatti come il miele preso senza misura, così l'intelligenza di chi indaga troppo, oltre a non capire frana... Si dica agli eretici: Tutta la vostra scienza non è con voi ma è contro di voi, poiché vi innalza in uno stolto orgoglio. La mia ignoranza invece è con me perché è per me, non osando infatti scrutare alcunché con superbia su Dio, mi custodisco umilmente nella verità (haereticis dicatur: Omnis vestra scientia vobiscum non est, quia contra vos est dum stulta elatione vos erigit. Mea vero ignorantia mecum est quia pro me est; quoniam dum perscrutari de Deo aliquid superbe non audeo, in veritate me humiliter servo)"
Commento morale a Giobbe, III, XIV, 32. Città Nuova Editrice/2. Roma 1994, p.381.
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