"Ci sono alcuni che sostengono a tal punto la verginità della carne, da condannare le nozze; e altri che esaltano talmente l'astinenza, fino a condannare quanti assumono gli alimenti necessari. (Sunt nonnulli qui ita virginitati carnis student, ut nuptias damnent; et sunt nonnulli qui ita abstinentiam laudant, ut sumentes alimenta necessaria detestentur). Di costoro Paolo dice: Condannano le nozze e ordinano di astenersi dai cibi che Dio ha creato per essere ricevuti con rendimento di grazie dai fedeli (1Tm 4,3). E siccome la Chiesa li richiama dall'intenzione carnale del loro fanatismo (Quia ergo eos Ecclesia a carnali intentione suae superstitionis revocat), gli eretici, quando notano che costoro vivono in modo diverso dal loro insegnamento, affermano che le loro braccia, allontanate dall'attività precedente, sono state spezzate dalla Chiesa".
Commento morale a Giobbe, III, XVI, 10. Città Nuova Editrice/2, Roma 1994, p.509.
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