"Non è arbitrario identificare la via di Dio con il fatto stesso che egli viene nel nostro cuore e si comunica a noi intimamente. Il suo luogo diventa infatti il nostro cuore, nel quale egli viene e rimane
(Via eius non inconvenienter accipitur hoc ipsum quod venit ad cor seseque nobis intrinsecus infundit. Locus vero eius fit cor, ad quod veniens permanet)".
Commento morale a Giobbe, IV, XIX, 6. Città Nuova Edtrice/3, Roma 1997, p.25.
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