"Essi rosicchiavano nella solitudine(Gb 30,3.). Di solito si rosicchia ciò che non si può mangiare. E poiché gli eretici si illudono di comprendere la Sacra Scrittura con le proprie forze, certo non possono assimilarla, perché non comprendendola è come se non la mangiassero ( dum non intellegunt, quasi non edunt). E poiché senza l'aiuto della grazia divina non possono mangiarla, cercano in tutti i modi di rosicchiarla. Materialmente la prendono in mano, ma, nonostante i loro sforzi, non arrivano a penetrarla interiormente (Exterius quippe contrectant, cum quidem conantur, sed non ad eius interiora perveniunt)".
Comento morale a Giobbe, IV, XX, 18. Città Nuova Editrice/3, Roma 1997, p. 107.
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