"Capita spesso di incontrare persone pudiche, ma non umili; certuni che tutto sommato sono umili, ma non misericordiosi; certuni che si possono considerare misericordiosi, ma non sono affatto giusti; e certuni che si possono anche ritenere giusti, che però hanno più fiducia in sé che in Dio (in se potius quam in Domino confidentes)".
Commento morale a Giobbe, IV, XXII, 2. Città Nuova Editrice/3, Roma 1997, p.213.
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