"Se mediante la grazia della conversione la folla delle preoccupazioni viene allontanata dalla strada del cuore (si autem per conversionis gratiam a via cordis curarum turba removetur), così che nessuna attività frenetica la calpesti e nessun pensiero tumultuoso la soffochi, allora si viene a conoscere la radice di ciò che rimaneva nascosto (tunc quod accultum latebat agnoscitur)... Contro di essa interviene la mano di chi vive bene, il quale, per quanto è possibile, non la lascia nascosta ma la strappa alla radice (non tegatur occulta, sed radicitus evellatur)".
Commento morale a Giobbe, V, XXIV, 30. Città Nuova Editrice/3, Roma 1997, p. 369.
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