"Il potere nel suo ordine è buono, ma esige prudenza nella vita di chi governa
(Bona namque est ordine suo potentia sed cauta regentis indiget vita).
Perciò esercita bene il potere chi sa conservarlo, ma sa anche metterlo in discussione
(Igitur bene hanc exercet, qui et retinere illam noverit, et impugnare).
Lo esercita bene chi sa elevarsi per mezzo di esso al di sopra delle colpe, e sa realizzare con esso una perfetta eguaglianza con gli altri
(Bene hanc exercet, qui scit per illam super culpas erigi, scit cum illa ceteris aequalitate componi)".
Commento morale a Giobbe, V, XXVI, 45. Città Nuova Editrice/3, Roma 1997, p. 495.
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