"Il grande dono dei predicatori consiste nel saper affliggere le anime dei superbi e, dopo averle afflitte, saperle anche nutrire con la parola della consolazione...Sì Dio Onnipotente mediante i suoi predicatori prima ci scuote rimproverandoci della cattiva azione, e poi ci nutre consolandoci per mezzo della speranza (Quia nimirum Omnipotens Deus per praedicatores suos prius nos de prava actione corripiens concutit, et postmodum per spem consolans nutrit)".
Commento morale a Giobbe, V, XXVII, 22. Città Nuova Editrice/3, Roma 1997, P. 557.
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