"Il Signore non rimprovera il beato Giobbe d'aver compiuto qualcosa di male, ma lo informa del bene che altri hanno compiuto, affinché, rendendosi conto di altri uguali a sé, si sottometta umilmente a colui che è l'unico e sommo".
Commento morale a Giobbe, VI, XXXI, 107. Città Nuova Editrice 1/4, Roma 2001, p.343.
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