"Non si può presumere di insegnare un'arte senza averla prima appresa con intensità di inpegno. Con quanta temerarietà, dunque assume il magistero pastorale chi è impreparato, visto che la direzione delle anime è la suprema delle arti! (ars est artium regimen animarum)...Tuttavia spesso chi è all'oscuro delle leggi dello spirito non teme di spacciarsi per medico delle anime, mentre chi non conosce le virtù delle medicine arrossirebbe ad essere considerato medico dei corpi. Siccome però, per volere di Dio, ogni potenza di questo mondo tende ora a prestare ossequio alla religione, alcuni, all'interno della santa Chiesa, col pretesto del ministero pastorale, mirano ad ottenere onori; bramano di essere ritenuti maestri, di emergere su tutti e, come attesta la Verità, cercano i primi posti nei conviti e seggi distinti nelle assemblee: costoro in tanto non possono esercitare degnamente i compiti del ministero pastorale in quanto sono giunti ad un magistero di umiltà spinti solo dall'orgoglio".
Regola Pastorale, 1, 1,1, Città Nuova Editrice, Roma 2008, p.11.
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