"Chi è ancora schiavo di desideri terreni stia in guardia per non diventare causa di rovina per i sudditi, provocando gravemente l'ira del Giudice severo, mentre si pavoneggia nella sua posizione di gloria. Ognuno dunque si esamini con impegno e non osi assumere responsabilità pastorali se in lui domina dannosamente il male, perché non avvenga che un individuo macchiato di proprie colpe aspiri a farsi intercessore per quelle degli altri".
Regola pastorale I, 10.11, Città Nuova Editrice, Roma 2008, p. 31.
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