"Assume il compito di araldo chiunque accede al sacerdozio (Praeconis quippe officium suscipit, quisquis ad sacerdotium accedit), così da precedere con il suo annunzio la venuta del Giudice, che lo segue. Se dunque il sacerdote non sa esercitare il ministero della predicazione, come potrà far sentire la voce, ridotto com'è ad un araldo muto? (Sacedos ergo si praedicationis est nescius, quam clamoris vocem daturus est praeco mutus?)".
Regola pastorale II, 4. Città Nuova Editrice, Roma 2008, p.45.
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