"Nella fortuna l'animo insuperbisce, nelle prove torna invece a piegarsi anche dopo aver ceduto all'orgoglio . In quella condizione l'uomo dimentica se stesso, mentre nelle avversità è ricondotto, anche per forza e suo malgrado, a riprendere coscienza di sé. Nelle prosperità spesso si sciupa il bene prima compiuto, mentre nelle prove trovano riscatto le colpe compiute per tanto tempo (In istis sese homo obliviscitur, in illis vero ad sui memoriam nolens etiam coactusque revocatur. In istis saepe et ante acta bona depereunt, in illis autem longi quoque temporis admissa terguntur)".
Regola pastorale, I,3. Città Nuova Editrice, Roma 2008, p.15
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