"Coloro che intendono con esattezza le parole della Legge ma non ne parlano con umiltà vanno esortati ad esaminare se stessi alla luce della parola divina prima di annunciarla agli altri, per non trascurare se stessi interessandosi delle vicende altrui e per non disattendere, imterpretando in modo esatto tutti i contenuti della Scrittura, solo ciò che essa insegna contro i superbi".
Regola pastorale, III, 24. Città Nuova Editrice, Roma 2008, p. 177.
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